Nell´ultimi 25 anni l´aver realizzato vivai di mitili, ha contribuito da un lato a ridurre lo sforzo di pesca, dall´altro a creare nuova e diversa occupazione. Ha permesso inoltre che intere zone di mare sottocosta - ove sono stati creati i vivai - interdette alla navigazione, diventassero altrettante zone di ripopolamento per i pesci.
Per migliorare e supportare la necessaria programmazione regionale, fornendo agli operatori del settore risposte concrete alle esigenze da tempo evidenziate, le strategie messe in campo a Cesenatico per la Mitilicoltura mirano alla valorizzazione delle produzioni locali con riferimento alla garanzia in materia di sicurezza alimentare a favore dei consumatori.
Dei numerosissimi impianti nel Mare Adriatico dedicati a questa attività, Cesenatico ne conta 3, con una concessione di circa 5.288.989mq.
La produzione del 2011, ammontava a Kg 3.596.189, quella attuale prospetta quanto meno altrettanto.
Gli allevamenti, posizionati a circa 5 miglia dalla costa, sono costituiti da concessioni delimitate da boe perimetrali all’interno delle quali si trovano diversi filari: ogni filare è costituito da una cima ancorata sul fondo alle due estremità da un peso morto, solitamente un blocco di cemento, e nello stesso tempo è tenuta in superficie da diverse boe. Ad intervalli regolari dalla resta pendono verso il fondo delle reti tubolari, le cosiddette calze, che andranno a contenere i mitili.
Dopo aver sfilato i tubi dalle calze, la cime contenenti i mitili vengono legate ai cordoni di nylon che uniscono i pali ed iniziano il loro ciclo di allevamento variabile tra i 13 e i 15 mesi, durante i quali le reti verranno sostituite (sempre con lo stesso metodo) più volte, con reti a maglie di dimensioni opportunamente crescenti.
Una volta raggiunta la dimensione standard (5-7 cm) i mitili vengono portati a riva e, in appositi stabilimenti, vengono selezionate e confezionate per la commercializzazione, dotate di etichetta riportante il nome della specie, la provenienza, l’identificazione del centro di spedizione e la data di confezionamento.
I mitili ovvero le cozze
I mitili sono molluschi commestibili, molto apprezzati e fin dall’antichità, oggetto di intenso allevamento industriale. E’ un organismo detto “filtratore”, capace di nutrirsi principalmente di fitoplancton e materiale organico. Appartiene alla classe dei Bivalvi, ordine Mytilida.
Di interesse economico risultano essere due specie mediterraneee: il Mytilus edulis, presente nel bacino occidentale e il Mytilus galloprovincialis, presente in quello orientale e, quindi, lungo le coste emiliano-romagnole. La conchiglia dei mitili è nera/bluastra costituita da due valve uguali "bombate" (simili a due triangoli isosceli di base arrotondata), sulle quali sono visibili linee concentriche chiamate "strisce di accrescimento".
La parte appuntita del mitilo corrisponde alla parte anteriore mentre quella più arrotondata è la parte posteriore. La parte interna della conchiglia è di colore grigio/violetto madreperlaceo. Attraverso un legamento elastico stretto ed allungato il mitilo può chiudere le sue valve.
All’interno il corpo del mitilo è molle, di colore tra il giallo ocra e l’arancione/marroncino, ed è rivestito da entrambe le parti dai lobi del mantello. Il mitilo è acefalo; infatti non ha una testa, né occhi per orientarsi, né organi adibiti alla masticazione e neppure un cervello che gli consenta la ricerca di cibo.
Questo animale si nutre filtrando particelle microscopiche attraverso la bocca, posta nella parte anteriore, la cui apertura trasversale è di circa 1 cm. Essa è circondata da quattro palmi labiali, lunghi e stretti, grazie ai quali è possibile l’ingresso di acqua e di cibo all’interno di questa.
La filtrazione si svolge ininterrottamente, per questo l’animale cresce velocemente.
Dietro la bocca è collocato un organo di colore arancio, chiamato piede, che consente al mitilo di compiere piccoli movimenti. Sotto questo vi è ghiandola del bisso atta a produrre filamenti cornei attraverso i quali l’animale si fissa alle rocce e ad altri sostegni.
La respirazione, anch’essa svolta ininterrottamente, avviene grazie alle due branchie (molto appariscenti ed assai delicate) costituite da un asse longitudinale e due lamelle sottili, striate di colore giallo/viola, e dotate di molte ciglia vibratili. In un solo giorno passano circa 50 litri di acqua attraverso la cavità del mantello, dalla quale l’animale trae ossigeno per la respirazione e particelle nutritive necessarie alla sua crescita.
La riproduzione del mitilo avviene attraverso la produzione di uova da cui nasceranno poi le larve, la quali, fissandosi a supporti di vario genere, raggiungono in meno di un anno una grandezza di circa 5 cm.
La carne del mitilo, soprattutto in estate e in primavera, è ricca di grassi, vitamine e sali minerali, che la rendono, oltre che deliziosa, un alimento molto nutriente.
Quantità: 100 g
Calorie: 86 kcal
Grassi: 2.24 g
Carboidrati: 3.69 g
Proteine: 11.9 g
Fibre: 0 g
Acqua: 80.58 g
Questo mollusco, diffuso ed allevato in tutto il Mediterraneo e nell’Atlantico settentrionale - a partire dai primi del Novecento, cresceva spontaneamente e veniva pescato su scogli naturali.
Nel Mare Adriatico raggiunge i 4-6 centimetri di lunghezza in 12 mesi, e la sua taglia massima è di circa 10 centimetri.