Nato nel 1302 quale porto di Cesena, “Il Cesenatico”, diventa ben presto centro costitutivo di una nuova città. Una piccola città che occupava le rive del canale: umile ed insolita per l’assenza di una piazza e per il mancato riconoscimento della sua autonomia fino all’Ottocento, ma tenace e forte della sua consacrazione all‘attività della pesca ed degli scambi commerciali.
L’aggregato urbano di Cesenatico ed il territorio tutt’intorno è celebrato ancor oggi come una creazione del porto-canale e delle attività che lì venivano svolte.
Seppure con difficoltà, l’economia del borgo e la funzionalità stessa del porto era sostenuta e resa possibile dal commercio di pesce, ma anche di materie prime, specie di materiali di costruzione, costantemente impiegati per arginare e sostenere il porto canale. Questo almeno fino al 1502, anno del progetto di riqualificazione del Porto Canale da parte di Leonardo da Vinci.
Cesenatico vive il suo “secolo d’oro” a partire dalla fine del Settecento. Il commercio marittimo era di importanza decisiva, ed aumentava considerevolmente l’attività ittica grazie al fenomeno migratorio: da Sud e da Nord provenivano nuovi manovali e pescatori.
Ma lo sviluppo vero e proprio di Cesenatico avviene grazie al potenziamento dell’attività turistica e balneare avvenuto in epoca recente, a partire dalla seconda metà del secolo scorso, portando in luce la sua rara ed autentica bellezza. Un fenomeno che si alterna e non oscura minimamente l’attività peschereccia:ne è un ottimo esempio Pescaturismo, che invita il turista e la popolazione locale, sia d’estate che d’inverno, a conoscere, tramite contatto diretto, le attività quotidiane tipiche del pescatore. E non sarà difficile immaginarne la grande attrattiva: l’approdo e lo sbarco quotidiano nelle prime ore del mattino delle vongole e dei mitili; la sbroccatura delle reti sulla banchina, attività con cui i pescatori liberano gli ultimi pesci dalle reti intorno al mezzogiorno, infine nel primo pomeriggio lo sbarco di numerose casse di pesce azzurro dalle barche a strascico; ma anche le partenze notturne delle imbarcazioni o il rammendo delle reti da pesca dell’area di deposito della Cooperativa...
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